Si, in Giappone - come in tutto il resto del mondo - si mangia carne di squalo.
Ed è verissimo che gli italiani sono ghiotti di carne di squalo (pur magari non sapendolo): fino al 2000 l'Italia è stata la maggiore consumatrice al mondo di questi animali.
Asià, cagnetto, vitella di mare: sono solo alcuni dei nomi di fantasia con cui vengono commercializzati nei mercati del pesce gli squali, assai più comuni sulle nostre tavole di quanto si possa pensare (continua a leggere qui: http://edesabata.wordpress.com/2007/10/30/gli-squali-a-tavola/). Perché? Perché costa pochissimo. La parte più "preziosa" economicamente di uno squalo sono le pinne, impiegate per la zuppa di pinne di pescecane.
Le tecniche di pesca sono spesso crudeli: lo squalo viene pescato, mutilato delle pinne e poi ributtato a mare, agonizzante. E' la tecnica del "finning". Gli spagnoli sono i maggiori pescatori di squali in Europa e porprio in queste settimane si sta chiudendo una raccolta firme che la Shark Alliance - una coalizione di quasi un centinaio di ONG mondiali- presenterà al primo ministro Zapatero. Firmate anche voi online qui:
http://www.settimanaeuropeadellosqualo.it/petition09/default.asp?page=sign&lang=4
basta solo un clic!